Periodo: (1871-1946)
Studente liceale a Lecce, amico dei repubblicani, venne sospeso da tutte le scuole del Regno d’Italia nell’anno 1890 per aver tenuto un elogio di tono antimonarchico in occasione della morte di Aurelio Saffi triunviro della Repubblica Romana. Laureatosi in giurisprudenza a Roma ebbe come maestro Enrico Ferri, un pioniere del socialismo italiano.
Abbracciate ben presto le idee marxiste fu sempre in prima fila nella lotta per l’abbattimento dei privilegi sociali. A lui si deve il primo contratto di lavoro in agricoltura, nel 1906 (Galatina fu forse la prima città in Italia ad avere tale regolamentazione), e l’abolizione del “cappuccio”, una
specie di sacco che le raccoglitrici di olive erano costrette a portare al collo e che le piegava in due sotto il peso dello stesso raccolto.
Nel 1893, insieme a Paolo Vernaleone, fondò a Galatina il primo nucleo dei socialisti salentini, che divenne in seguito Federazione provinciale salentina, grazie anche all’appoggio di Cosimo Rubino di Latiano, Vito Mario Stampacchia di Lecce e Alfonso Battistoni, romagnolo.
Nel 1921 partecipò a Livorno ai lavori per la fondazione del Partito comunista italiano, cui aderì.
Valente giornalista, dalle pagine del settimanale Il Salento, organo del Partito socialista dell’intera Puglia, continuò sempre a diffondere le sue idee in difesa dei più deboli.
Quest’impegno sociale e politico, nel periodo fascista (1922-1943), lo portò a conoscere le prigioni di tutt’ltalia e il confino perché considerato e schedato come “pericoloso sovversivo”.
Nel 1928 tornò a Galatina, riprendendo l’attività di avvocato penalista.
Durante il fascismo, tra diffide e vessazioni, riuscì a mantenere i contatti con l’opposizione, partecipando a molti convegni.
Alla caduta del regime si impegnò per la ricostruzione del paese, per la Costituente e per la Repubblica. Si spense pochi giorni dopo la proclamazione della Repubblica italiana.
Autore: da "Galatinesi Illustri" a cura di M.F. Natolo, A. Romano, M.R. Stomeo