Donato Moro, Galatina 1924-1997
Studente della Scuola Normale di Pisa, è stato docente ordinario nei Licei, Ispettore tecnico centrale di Italiano e Storia. Ha collaborato alla strutturazione, negli anni 1956-1960 del nascente Ateneo leccese. Ha svolto attività politica come consigliere comunale a Galatina, consigliere e assessore provinciale a Lecce. Ha coltivato con particolare interesse gli studi di natura storico-letteraria e linguistico – stilistici. Numerose le sue pubblicazioni e gli interventi su riviste specializzate. Ricordiamo in particolare i suoi saggi sulla vicende tragiche di Otranto del 1480/81 con riferimento alle fonti ed agli eventi connessi ed i suoi studi sulla civiltà umanistica meridionale. La sua poesia imperniata sul mondo familiare – rurale –artigianale, è stata recensita da Oreste Macrì, Raffaele Spongano, Donato Valli, Aldo Vallone, Gino Pisano, Luigi Blasucci.
(Emilia Frassanito)
LAMENTO DI CONTADINO
Sta l’anima mia dentro le tombe
che ritrovo zappando nel Salento
e non ha voce
Invano cerco segni nei tramonti
per nuovi giorni, per speranze nuove,
il cielo resta quello della gazza
che salta in mezzo ai cuti
o rauca irride
all’ombra dell’ulivo saraceno.
Ho sopra il petto il peso della terra
e batte il vento nei miei vuoti.
ALLA PIOGGIA CHE VIENE
Basse le Gallinelle fra le pale
del grande ficodindia
notte cava sulla cisterna vuota
la masseria merlata muri d’ombre,
l’Orsa è scomparsa dietro nube fonda
e c’è la tramontana.
Ecco le prime gocce
su foglie secche,
riapro il canale con la zappa
alla pioggia che viene.
PRIMA SERA D’INVERNO
Salita è la limaccia lungo i vetri
su fronti di muri,
frammenti di luce nei fondi cortili
tra coltri nebbiose di gelo.
Ombre chiuse
affrettati pensieri.
Piumata la sera si posa
su fuochi ancora verdi di sarmenti
su lampade accese.
Un altro inverno è sceso
con ala d’uccello migratore.
Donato Moro, Segni Nostri, 1993 Manduria Lacaita Edizioni