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Domus Artist Residency – Patrycja Wojciechowska – Melissa Godoy Nieto
27 Giugno ◦ 19:30 - 21:00
Ultimo studio visit dell’anno per il progetto In Residence, prima delle attività programmate per il 18-20 luglio con il festival Viva La Pappa col pomodoro.
Possibilità di accesso in sede solo dalle 19.30 ed entro e non oltre le 20.00 per motivi organizzativi ( la serata prosegue con i presenti fino alle 21.30 )
Ingresso libero con tessera annuale Domus (5 euro)
Patrycja Wojciechowska (ricercatrice/curatrice based in London)
La ricercatrice e curatrice Patrycja Wojciechowska, ha presentato un’installazione sonica site-specific di Giulia Ottavia Frattini nella suggestiva cappella di San Paolo, luogo carico di storie di donne, pieno di residui di dolore e lotta di rara intensità. Un contesto di storie nella città di Galatina; in questo caso, tra le mura della cappella hanno risuonato le parole della giovane poetessa italiana Frattini.
In seguito a visite sul campo e scambi con operatori locali, Patrycja presenterà una breve sintesi della sua esplorazione del tarantismo, del respiro e della poesia, durante l’evento Open Studio del 27 luglio. Radicata in modi spasmodici di essere, ha cercato casi in cui le vibrazioni cosmiche della vita, del movimento e dell’azione quotidiana guariscono la terra e i popoli in un’indefinibile coesistenza poetica.
Melissa Godoy Nieto (artista/performer from Mexico)
“Buscando Olivos” è una performance di disegno dal vivo in cui l’artista crea un ambiente in cui arrendersi al medium. All’interno di questo spazio temporale, il disvelamento dell’impronta grafica diventa un dialogo tattile, intrecciando pennellate e azione fisica. Per questa iterazione, Melissa utilizza una serie di materiali provenienti dall’ambiente circostante: terra del Salento, terra bruciata dagli uliveti, inchiostro, olio d’oliva, acqua del mare Adriatico-Ionio, agrumi, pigmenti e ‘grana cochinilla’ dal Messico.
<Il mio progetto intreccia le narrazioni di due “malattie”: il fenomeno storico del tarantismo e la moderna lotta degli antichi ulivi del Salento, colpiti dalla batterio Xylella. Esploro come il tarantismo rappresentasse un’intima connessione con la natura, dove le persone morsicate da la tarantola simboleggiavano un’interazione diretta con il loro ambiente naturale. Allo stesso modo, gli ulivi secolari, profondamente radicati nella terra ma vittime di una moderna crisi ecologica, evidenziano il nostro crescente allontanamento dalla natura.> Esplorando questi temi parallelamente, Melissa ha riflettuto sul nostro legame e la nostra mutevole relazione con il mondo naturale. Sia il tarantismo che gli ulivi condividono un profondo legame con il suolo: rituali culturali legati alla guarigione, alla comunità, nonché antiche e vitali risorse agricole che sostengono mezzi di vita da generazioni. Questo progetto sottolinea l’importanza del nostro legame con la terra, enfatizzando che la salute del nostro ambiente e il nostro patrimonio culturale sono profondamente intrecciati, e che le problematiche ecologiche antiche e contemporanee non possono essere isolate dal nostro passato-presente-futuro culturale.