22 Ottobre ◦ 19:30 - 21:00
Ritornano le “porte aperte” anche questo autunno a Domus, l’Associazione di Galatina impegnata in arte contemporanea e ricerca tra l’Italia e la Francia e promotrice del progetto di residenza internazionale annuale “In Residence”, che porta ogni mese nel Salento artisti e ricercatori da tutto il mondo.
Durante la serata, tra performance ed esposizioni video-fotografiche, conosceremo meglio le artiste che hanno vissuto a Galatina per tutto il mese di ottobre, connettendosi con la comunità locale e sviluppando sul territorio le proprie ricerche.
Estelle Chaigne, francese, è una fotografa e artista che vive a Rennes e lavora presso gli Ateliers du Vent. Il suo lavoro prende la forma di installazioni, video e performance e ruota attorno al tema dell’invisibile, sulle pratiche vernacolari e sui corpi abitati lo ha portato a esplorare i legami tra corpo e natura, stregoneria e paesaggio, rituali e pratiche rurali. A Domus ha condotto una ricerca fotografica immergendosi nel territorio salentino e ha condotto in questi giorni un workshop. Estelle presenterà le fotografie che ha fatto durante il workshop e sarà accompagnata da Johanna Rocard e Amandine Braud che sono arrivate a Galatina per assisterla nelle sue ricerche. Suonerà, inoltre, “Table”, che è un performance creata durante una residenza in la isola Jersey in novembre scorso, al lato de un lavoro fotografico. È un brano sonoro basato su suoni sintetici, theremin e voci campionate. Esplora le idee di trasmissione, di codice, di segno, di linguaggio da trascrivere per una partitura basata sugli scambi più o meno surrealisti tra Victor Hugo e un tavolo tra il 1853 e il 1855, quando era lì in esilio, facendo sedute spiritiche per riconnettersi con la figlia morta. (Con il sostegno di Résidence soutenue par l’Istitut francaise e la Région Bretagne e DRAC Bretagne )
Caroline Tully, artista e archeologa australiana, è arrivata a Galatina spinta dal grande interesse per la possessione estatica, i corpi femminili e la religione, come anche per le scienze ambientali e la relazione ecofemminista tra corpi femminili e alberi, che ha esaminato in gran parte nell’antico mondo Mediterraneo. Caroline è a conoscenza dell’attuale problema ambientale dell’afflizione degli ulivi della regione da parte della Xylella Fastidiosa, grazie al lavoro della collega Giovanna Parmigiana, antropologa della Harvard Divinity School, che ha fatto molto lavoro sul campo (anche sul neotarantismo). Le sue traiettorie di ricerca si incentrano sulle esperienze estatiche all’interno di un paesaggio naturale religioso e regionale, e il paesaggio naturale stesso, in particolare per quanto riguarda l’attuale crisi ambientale sia a livello locale che a livello mondiale.
Ingresso libero con tessera associativa annuale di 5 euro.