Giovanni Francesco Romano (Galatina 1918-1989)
Pubblica nel 1942 Solingo liuto, la sua prima raccolta poetica, alla quale seguono nel 1950 altyrte due plaquettes, Mentre la luce è piena (1943.- 1948) e Il deserto attende ( 1949-1950). Dopo questa data pubblica solo alcune selezioni di versi su rivista o antologia. Postume sono apparse le raccolte Il vento e le stagioni a cura di Aldo Bello (1990) e Superstite io rammento a cura di Donato Moro (1993), nonché una ricca silloge delle sue traduzioni di Epigrammi greci, introdotta da Enzo Esposito( 1994)
(Emilia Frassanito)
Canicola sull’uliveto
Arroventata l’aria si ristora
nelle nuvole basse delle foglie
adagiate sui tronchi cavernosi.
La lunga sega delle cicale
Incanta una piccola lucertola
al suo balconcino
orlato di fili d’erba.
Rancore
In piedi nella piazza deserta
Presso il sagrato della chiesa madre
Io e il pittore Mariano: si discorre…
astrattismo…pittura…Ah quel suo cuore,
gli vola dentro, gli esulta negli occhi!
Da Piazza Umberto I la tarda ora
gocciola pigra: svengono i lampioni…
Sciroccale umidore lungo i muri
specchia sul lastricato dilatato
l’anima derelitta delle lampade
-Ciao Gino, buona notte!….risa trilli…
( gli trattengo la mano), ed ecco irrompere
di ragazze a braccetto alata fila…
O Vana, Vana, abbandonato amore!
Non sa fingere, no, non può resistere…
Ahi da quegli occhi neri un lampo amaro
sgretola la mia sterile tristezza!
Già lontanano via, laggiù sul bivio
si librano a corolla: inquiete tortore
che ansia di volo in un soffio disperde…
A occhi chiusi ora riassaporo
I dolci patimenti
di quel perduto. La rivedo
fresca ridente in quel suo lieve rosa
-sandali nero lucidi alla schiava-,
nuda le braccia; ah quelle nere trecce,
tenute da una gemma intorno al capo!
… È una sera festosa –sera afosa-:
ardono lampadette gialle e azzurre
fra gli aghi dei pini a Villa Dante,
lì al Bar delle rose,
folle assedia incantata l’orchestrina.
Passeggio denso, a tondo, sopra il bordo
dell’ampia piattaforma. Mescolati
giriamo all’incontrario: ad ogni incontro
l’onda, degli occhi neri, che mi ubriaca…
Altro tempo, altro cuore! Ahi, Vana, sei
di là dal muro contro cui deserta
la mia vita ribatte…
(1949)
Giovanni Francesco Romano, Giovanni Francesco Romano tutte le opere, 2019 Milella